Premio Amnesty
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Libertà ritrovata a Lalish - fotografia di Saverio Bellizzi.
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Un uomo si inchina con devozione per baciare una pietra di un santuario di Adi, a Lalish.
Dietro di lui due bambini attendono in fila, ricurvati in avanti quasi a protteggersi dall'acqua.
La pioggia in questa fotografia raggiunge un significato simbolico che l'uomo gli ha sempre atrtribuito fin dalla preistoria. Il simbolo della rinascita, della vita. In alto a destra una bimba vestita di rosso si muove quasi volesse uscire dalla foto con il gesto di salire su dei gradini. Il suo movimento veloce, allegro e spensierato ci regala un'idea di un furuto positivo, come a regalarci l'idea di una libertà ritrovata.
L'acqua e la pioggia diventano il soggetto secondario del racconto, diventando simbolo di libertà, una libertà che Lalish, con i suoi 900 anni di storia, ha perso da molto tempo.
Lalish è una valle a 60 km da Mosul. Città meta di pellegrinaggio per i fedeli Yazidi poiché è il luogo in cui è situata la tomba dello sceicco Adi, figura principe della fede Yazidi.
Lo Yazidismo si basa su testi sacri scritti in curdo e sulla venerazione di elementi naturali.
Menzione speciale
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Una scuola grande come il mondo - fotografia di Anna Loriga .
L'immagine ci ricorda un tema caro ad Amnesty International: i diritti delle donne e delle bambine.
In modo particolare il diritto delle bambine a frequentare la scuola ed avere un'istruzione è fortemente osteggiato in molti paesi del mondo.
La giovane pakistana Malala Yousafzai nel 2012 fu gravemente colpita alla testa sparati da uomini armati saliti a bordo dell'autobus su cui le tornava a casa da scuola. E questo a causa del suo celebre blog che, dall'età di 11 anni, curava per la BBC e con il quale denunciava i soprusi contro le donne da parte dei talebani. Sopravvissuta all'attentato, è stata insignita del premio Nobel per la pace nel 2014, a soli 17 anni.
"Non mi importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Tutto ciò che voglio è istruzione. E non ho paura di nessuno."
